Yuri Ancarani, nato nel 1972, a Ravenna, in Italia, è un videoartista italiano. Le sue opere, in cui confluiscono insieme elementi del cinema documentario e dell’arte contemporanea, sono il risultato di una ricerca volta a esplorare aspetti che sfuggono alla vita quotidiana. Il suo modo di mettere a fuoco e di usare la telecamera con meticolosa precisione, creano la sua estetica che si distingue per la profondità scultorea delle riprese e di opere video che esplorano in profondità gli elementi nascosti del quotidiano e dei codici sociali. I suoi lavori sono stati presentati a numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il MAXXI di Roma, l’Hammer Museum di Los Angeles, il Guggenheim Museum di New York. Con il lungometraggio “The Challenge” ha vinto nel 2016 il Premo Speciale della Giuria al Festival di Locarno.
Lapidi (2018) e Whipping Zombie (2017)
Video installazione
Il lavoro dell’artista si compone da Whipping Zombie e Lapidi, due video che intendono verificare sul campo le metamorfosi contemporanee delle pratiche della memoria, in relazione ai traumi e alle lacerazioni sanguinose della storia collettiva. Whipping Zombie riflette sul rituale legato ai culti di trance e possessione caraibici, nel quale gli abitanti di uno sperduto villaggio di Haiti mettono in scena i gesti e le dinamiche del proprio terrificante passato di schiavi. In Lapidi, sceglie di riprendere le lapidi commemorative che onorano il ricordo dei magistrati, civili, giornalisti, agenti e tutti coloro cui è dedicato un monumento in quanto vittime della violenza a Palermo. Il video è una sequenza di riprese silenziose, in cui le lapidi appaiono come sculture video.